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NO ALLA VIOLENZA: gli Spiripicchi della V B del plesso Girgenti alzano la voce contro il femminicidio
Un’iniziativa forte, emozionante e necessaria: così la scuola diventa luogo di coscienza e cambiamento.
Dopo l’ennesimo, tragico femminicidio di Sara Campanella, che ha sconvolto cuori e coscienze, una voce si è alzata, chiara, limpida e potente. Non una voce di rabbia, ma di consapevolezza e a pronunciarla sono stati proprio loro: i bambini della classe V B del plesso Girgenti dell’Istituto Comprensivo Falcone e Borsellino di Bagheria. Gli Spiripicchi, così si fanno chiamare, hanno dimostrato che anche tra i banchi di scuola può nascere il seme del cambiamento.
L’iniziativa, ideata dalla maestra Katia Milazzo, con il sostegno appassionato dell’intero team di docenti della classe, all’indomani dei funerali della giovane Sara, ha permesso momenti di riflessione e di azione, che ha coinvolto le menti e i cuori dei piccoli alunni, guidandoli in un percorso di sensibilizzazione contro ogni forma di violenza di genere: fisica, psicologica, verbale.
Sulle note toccanti del brano di Alex Britti, i bambini hanno ricordato tutte le donne vittime di violenza. Poi, insieme, hanno affrontato una lezione partecipata, condividendo pensieri, emozioni e domande su cosa sia la violenza e su cosa possa fare ognuno di noi per combatterla.
Si è parlato delle sorelle Mirabal, simbolo di resistenza e coraggio, il cui sacrificio ha ispirato la scelta del 25 novembre come Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Si sono riconosciuti e spiegati i simboli: la panchina rossa, che i bambini stessi hanno colorato; il colore arancione, emblema di una luce contro il buio della violenza; il gesto di richiesta d’aiuto, un pugno con il pollice nascosto nel palmo, da conoscere e diffondere: il numero 1522, da chiamare per chiedere aiuto.
Infine, il momento più coinvolgente: un flash mob, carico di emozione e consapevolezza. Un piccolo grande gesto, che ha lasciato un segno profondo in chi lo ha vissuto e in chi lo ha visto.
A rendere possibile tutto questo, anche la sensibilità e l’attenzione del Dirigente Scolastico, Nicasio Sampognaro, che ha espresso profondo apprezzamento per l’iniziativa, sottolineando l’importanza di una scuola che non solo istruisce, ma educa ai valori fondamentali della convivenza civile, del rispetto e della dignità umana confermando quanto sia cruciale, oggi più che mai, lavorare in sinergia per formare cittadini consapevoli e responsabili.
Questa iniziativa non è solo un progetto scolastico. È un atto di coraggio. È la dimostrazione che l’educazione non si limita ai libri, ma passa anche e soprattutto per il cuore e che i bambini, se guidati con cura, possono diventare ambasciatori di rispetto, seminatori di speranza, costruttori di un futuro migliore.
Perché la violenza si combatte con la conoscenza. E ogni momento è buono per iniziare anche e soprattutto, a SCUOLA.
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